in attesa del Natale........non ho avuto molta voglia di creare!!!!!!!!!

Alla prossima

in questi giorni la passione per le borse ha lasciato il posto a quella dedicata ai cuori! Ed ecco quello che è venuto fuori..........! Sono cuori in cotone fantasia, imbottiti di ovatta e decorati con immagini di carta tratte dai tovaglioli e applicate con la tecnica del decoupage. Arricchiti poi con spago, altro e trine, spolverizzati, in alcuni casi, con colori brillanti per tessuti!

Alcuni possono essere delle buone idee come regali di Natale e ovviamente, sono dedicati appunto a questa festa così importante per noi, altri possono essere appesi ovunque e sempre per ricordare a chi ci sta vicino, agli altri e a noi stessi che l'amore è la cosa più bella della vita!

Che ne dite? Questo è (come al solito!) un assaggio..............per visualizzare qualche altra immagine clikkate qui! Buona visione!

A presto

Cari tutti,

ho letto fa questa frase, scritta da Honorè de Balzac, nel suo Trattato sull'eleganza (pubblicato nel 1830 su La Mode) e siccome mi è sembrata molto eloquente ve la voglio far conoscere:

"il bruto si copre, l'arricchito e lo sciocco si addobbano e solo l'uomo elegante si veste!"

.............. come promesso ho messo online le foto delle mie idee per il prossimo Natale.

Si tratta di cuori di stoffa, su cui sono stati applicati dei motivi natalizi con la tecnica del decoupage su stoffa, ma alla mia maniera. Nel senso che ho applicato il motivo direttamente con la colla (vinavil) diluita con l'acqua e poi ho passato sopra il tutto una mano di vernice finale! E' bastato poi decorare il tutto con nastri e rafia, e un pò di fantasia per ottenere questi cuori che possono essere appesi ovunque, e non solo sull'albero! Che ve ne pare? :-)) Inoltre, oggi vi spiego come fare un fiore con il filo pirkka. Vi ripeto, non è affatto difficile e in ogni caso vi segnalo questo sito, davvero utilissimo, per chi volesse approfondire la cosa! Innanzitutto vi occorrono:
- filo pirkka nei colori in cui volete realizzare i fiori
- forbici
- colla
- un punteruolo o un ago da tappezziere
- un pò di pazienza e una buona manualità.

I pezzetti ottenuti per i pistilli vanno frastagliati ai bordi e poi inseriti nel gambo come illustrato dalla foto successiva

A questo punto, dopo aver sagomato i petali si procede, finalmente a creare il fiore vero e proprio, infilando i petali ottenuti nel gambo, facendoli scorrere vicino ai pistilli e girandoli come un'elica su se stessi.

Dopo aver infilato tutti i petali, allo stesso modo inserire le foglie! Se proprio volete potete mettere una goccia di colla tra le foglie e i petali in maniera da fermare il tutto, ma vi bastera fare un nodo, il più possibile vicino alle foglie per fermare il tutto!

Avete ottenuto il vostro fiore!

:-))

Cari tutti,
in questi giorni ho riflettuto e penso proprio che continuerò a fare borsette, anche se prima devo sistemare quelle che ho già fatto, nel senso che riproverò ad andare per mercatini......ma intanto devo trovare lo spazio fisico, in casa, per sistemarle!!!!
Nel frattempo sto preparando qualche idea per il Natale.....infatti, sono in arrivo, per voi, tanti teneri cuori bianchi, in stoffa ovviamente (cotone!), con decorazioni molto, molto carine!

Appena riesco a trovare il tempo per fare le foto, potrete vederli!

Anzi, siccome ho promesso di spiegarvi come realizzare i fiori in filo pirkka (giuro! è facilissimo!!!) arriveranno anche queste.......
.... si sa, con me ci vuole pazienza!

:-))

Vi ho già detto della mia passione, oltre che per il cucito anche per il decoupage e per i fiori realizzati in filo pirkka.
Ecco qui, allora, alcune foto degli oggetti che ho realizzato.
Per quanto riguarda il decoupage, si tratta di una tecnica che richiede soprattutto tempo e pazienza (proprio quello che ha volte mi manca!) ma di sicuro, una volta che si è presa la mano, gli oggetti creati vi stupiranno ....... e in questo modo è possibile recuperare oggetti che pensavamo di buttare.
Questa, ad esempio, è l'etichetta su cui era attaccato il prezzo di una maglietta che ho comprato durante i saldi estivi: la forma insolita mi ha suggerito di non buttarla subito, ed è rimasta sulla scrivania per qualche giorno, finchè non ho trovato in edicola della carta da decoupage dedicata a Sarah Kay, la dolce bambina molto di moda qualche anno fa.....e così è venuto fuori questo simpatico quadretto da appendere nella cameretta di ogni bambina! (e bambino!).

 Infine ci sono dei "rami fioriti" che ho realizzato con il filo pirkka, utilizzando dei gambi di origano calabrese e gambi di rose secche. Si possono appendere al muro o semplicemente appoggiare sul tavolino!

Non sono molto difficili da realizzare: raggruppati i gambi e legati con spago o rafia, si inseriscono poi i fiori. Per creare questi fiori occorre soltanto il filo e le forbici. Niente colla, ma solo il tempo necessario a srotolare il filo e sagomare il foglio così ottenuto per creare i petali.

Care amiche, cari amici,

considerato che ormai ho realizzato un buon numero di borsette con i nuovi tessuti, vi invito a prendere un thè (o un caffè!) a casa mia, in maniera da osservare da vicino i miei lavori. Sabato 19 settembre, alle ore 16.30 sarò lieta di ospitarvi e fare due chiacchere. Contattatemi via mail per confermare e conoscere l'indirizzo.

Vi aspetto.

A presto

Queste stoffe e queste fantasie mi hanno ispirato il modello che vi presento in foto. Certo tra la scelta della fodera interna, l'inserimento dei bottoni e la scelta del modello, il tempo scorre veloce, ma sono contenta, perchè alla fine, il risultato mi pare più che soddisfacente (...mi faccio i complimenti da sola!)
Ne ho create quattro e una, ovviamente, l'ho già utilizzata. Come quasi tutte le borse che realizzo, io per prima le metto alla prova...per verificare la qualità delle cuciture e la resistenza ai tanti oggetti che noi donne, come sempre, riusciamo ad infilare in una semplice borsa!

A ottobre dovrei ritornare a Scarperia, al mercatino mensile, dove presentare i miei lavori..........vi farò sapere poi come è andata!!!!!!!!!!

Care amiche, cari amici (ormai mi piace iniziare in questo modo i miei post!),

quelle che inserisco oggi sono delle borse particolari, perchè particolari è il materiale utilizzato: tessuto microfibra antimacchia! Come sempre l'interno è in cotone fantasia...forse sono delle borse che possono sembrare un pò kitsch....di certo sono uniche davvero!

e a prendere un pò di sole!

.........di pomeriggio poi in montagna o a fare lunghe passeggiate!

Proprio una bella vacanza!..............e ora?

Dalla Preistoria al Rinascimento (In, AA.VV., Misteriosi scrigni. Borse della collezione Cristina Giorgetti, dal XVII al XX Secolo, Prato, SopraTuttolibri Edizioni, 2001)
Quelle che noi oggi chiamiamo borsa (dal latino tardo bursa, dal greco byrsa, cioè pelle) nel tempo ha avuto nomi diversi e fini diversi. Infatti, se l’uomo preistorico ha usato un sacco di pelle per i suoi strumenti di caccia, con l’avvento delle prime civiltà, come i Sumeri e gli Assiri, le borse furono usate soprattutto nei riti sacri (anche se ancora oggi non si conosce né il significato di tale uso né il contenuto). Gli Egizi nella loro vita quotidiana usarono una gran varietà di sacchetti di lino e sporte vegetali. Così mentre gli scriba vi riponevano i loro strumenti per la scrittura numerose statuette di ushabiti rinvenute nelle tombe ce li mostrano con indosso delle borse, pronti a soddisfare ogni esigenza del sovrano nel regno dei morti. I Greci dal canto loro, adottorano le borse sia per contenere denaro (ballantion) sia per altri oggetti (phascolion). Anche presso i Romani un tipo di borsa chiamata crumina, portata appesa al collo e sospesa sul petto, serviva a contenere il denaro spicciolo (nella versione più piccola, come vero e proprio borsellino, usavano la crumilla). Generalmente gli uomini indossavano la zona, in cuoio e a forma di tasca, portata con la cintura per il denaro, le matrone invece, si facevano portare dalle schiave la manticula, un sacco a mano.
Con l’avvento dei primi Cristiani la borsa ricominciò ad assumere un significato sacro: non a caso l’encolpio, una piccola custodia, era posta sul petto e spesso era anche un reliquiario ed il suo uso aveva un significato protettivo e apotropaico. I monaci orientali, inclusero insieme alla tunica un contenitore a forma di bisaccia, in cuoio: era il pellis, o melote o pera.
È però con il Medioevo che la borsa acquista una maggiore importanza e ha una molteplicità di usi. Ciò determina ovviamente una varietà sia nella lavorazione sia nei modelli. Permane comunque il suo uso sacro, anche perché per trasportare oggetti destinati al culto sono usate delle borse. Dante, dal canto suo, invece, associa la borsa alla pratica dell’usura e perciò spesso la borsa ha significato avarizia e cupidigia. Con la rivoluzione commerciale del Medioevo la produzione di borse e scarselle, il cui appannaggio era esclusivo delle Corporazioni, è tutta in mano ai pellicciai, cuoiai, correggiai e vajai, mentre quelle realizzate in tessuto erano ovviamente fatte dai sarti. A questo proposito vale la pena sottolineare che in questo periodo la confezione delle vesti era affidata esclusivamente agli uomini, sebbene nel Livre des Metiers scritto tra il 1254 e il 1271 sono citate delle confezionatrici di scarselle saracene (borse che forse erano realizzate su fogge orientali o probabilmente fatte con cuoio orientale che era molto apprezzato per la buona qualità). Le borsette femminili sono comunque quelle più pregiate. L’abbigliamento delle donne infatti, prevede l’uso della cotte, su cui poi si indossa il surcot, senza maniche ma ornato da una cintura alla quale veniva appesa l’aumoniere. Si trattava di un piccolo sacco destinato a contenere l’obolo per le elemosine (da cui il nome) ma anche per contenere monete piccole o piccoli oggetti. Erano in ogni caso borse molto lussuose e fatte sia in oro che in argento. Anche gli uomini la indossavano ma appese ai bragheri, le alte cinture di cuoio, molto di moda all’epoca. Molto utilizzata era anche la scarsella, in genere indossata per contenere cibo e altri oggetti.

Nel ‘400 gli uomini prediligono ancora i modelli di borsa che si portano appesi alla cintura e le donne l’aumoniere, anch’essa appesa alla cintura da una larga corda o catena e che in Francia è chiamata appunto chatelaine. Ma la vera novità di questo periodo sono senz’altro le chiusure, realizzate in ferro o in argento. A partire dalla metà del ‘500 le chiusure sono realizzate con la tecnica della fusione a cera persa (una tecnica che è tipica dell’oreficeria) e punzonate e perciò sono dei veri e propri capolavori di oreficeria, i cui sacchi erano realizzati in damasco, broccato o velluto. Lussuosissime erano poi le gaming purse, le borse da gioco maschili, di forma circolare, in velluto ricamato in oro e argento, chiuse con tiri di nappa di seta.

Care amiche, cari amici, per citare George Simmel, che si è occupato dell’ornamento, il valore estetico della borsetta consiste nel fatto che mette in risalto il suo portatore in termini di distinzione, di attenzione e gli consente di distinguere la propra individualità rispetto agli altri. Le borse, dunque, diventano degli oggetti che pongono in risalto la propria immagine e insieme ad una scelta accurata dei vestiti consentono alla donna di esercitare il potere di sedurre, potere che le è storicamente assegnato. Oggi, perciò, la sua funzione pratica è posta in secondo piano in modo da favorire la percezione estetica.

Ma se oggi è considerata un accessorio, inizialmente non lo era affatto, anzi aveva una sua funzione propria, che era essenzialmente utilitaria. L’uomo degli albori, infatti, ha iniziato ad usare le pelli degli animali uccisi per creare borse da portare a tracolla e in cui riporre gli strumenti di caccia e realizzato sacchettini che portava appesi al condorcino che gli cingeva i fianchi. Dunque la borsa non accompagnava né si aggiungeva a qualcosa’altro. È solo col passare del tempo e in relazione agli usi pratici che sono cambiate le dimensioni e le forme e successivamente esse si sono adattate al gusto di chi le portava o al gusto di un’epoca.
Che sia grande, in maniera da contenere tutto ciò che si ritiene necessario, o che sia piccola, in grado di ridurre il futile (che poi spesso però risulta essere invece indispensabile!!!!!!!) nella maggior parte dei casi una volta logora e passata di moda ci si distacca con difficoltà da lei (…) spesso viene ben custodita come feticcio nell’armadio (…) nella speranza di assegnarle una seconda vita se dovesse tornare di moda!!!!! ([1] Nicola Squicciarino, Un prezioso scrigno, cit. pagg. 21-22, In, AA.VV.,Misteriosi scrigni. Borse della collezione Cristina Giorgetti, dal XVII al XX Secolo, Prato, SopraTuttolibri Edizioni, 2001)

Borsetta a mano (e a tracolla): in 100% cotone operato con motivi floreali; fodera interna in seta cupro, asola in raso di seta, tracolla in cordonetto di seta.
Altezza Borsa: cm 14
Larghezza Borsa: cm 23
Altezza totale (con manico): cm 32 (la borsa con il fondo panna raggiunge un altezza totale di 36 cm)
(le misure posso subire delle variazioni perché tutte le borse sono create a mano)
Colori disponibili: fondo verde, fondo giallo, fondo panna
NON PIU' DISPONIBILI!

Borsetta a mano (e a tracolla): in 100% cotone stampato a motivi floreali; cotone tinta unita e cotone vichy, fodera interna in cotone quadrettato.

Altezza Borsa: cm 16
Larghezza Borsa: cm 27
Altezza totale (con manico): cm 27
(le misure posso subire delle variazioni perché tutte le borse sono create a mano)
NON PIU' DISPONIBILE!

Borsetta a mano (e a tracolla): in 100% cotone stampato a motivi floreali; cotone a quadri e cotone rigato, fodera interna in cotone rigato bianco/verde.

Altezza Borsa: cm 15
Larghezza Borsa: cm 24
Altezza totale (con manico): cm 28,5
(le misure posso subire delle variazioni perché tutte le borse sono create a mano)
NON PIU' DISPONIBILE!

ohhhhhhhhhhhhhhh!

ieri abbiamo allestito una bancarella al mercatino Collezionisti in Piazza, a Scarperia, a una trentina di km da Firenze. E' un piccolo, bellissimo borgo nel Mugello, il luogo da cui provenivano i Medici, signori di Firenze, e in cui non mancano le occasioni per festeggiare: dai mercatini alle sagre, alla famosa Infiorata.

Insieme a Piero, è stata la terza volta che ci siamo tornati e, tutto sommato, è andato bene. Una buona posizione mi ha consentito di mettere in mostra le mie borse e le mie creazioni di fiori in filopirkpirkka.

.......ovviamente ci sono state anche le vendite e questo mi ha fatto moltoooooo piacere! Peccato che un breve temporale alle cinque del pomeriggio ha un pò sciupato il tutto e seppure, poco dopo, sia tornato il sereno.....ormai la gente è cominciata ad andar via e anche tra i partecipanti c'è stato un fuggi fuggi generale.....e perciò il mercatino si è poi via via concluso, nonostante fosse prevista una durata serale, fino alle 23,00!